Madonna del SS. Rosario con Santi Domenicani
Olio su tela 320 x 210
La Madonna è seduta col Bambino accanto su una scalinata ad alti gradini, ed è attorniata da una teoria di angioletti in volo. La struttura monumentale della Madonna è accentuata dall'ampiezza delle vesti. Ai suoi piedi, su altri gradini sono quattro santi Domenicani: S. Domenico, S. Tommaso, S. Rosa e S. Caterina da Siena. Sull'ultimo gradino è dipinta un'iscrizione: In tempo del Prefetto Domenico Calogero A. del S. MDCCCXVII / Emanuele Paparo P.
Dipinto certamente commissionato al Paparo dalla Confraternita del SS. Rosario, dopo che questa si fu trasferita, nel 1810, nella ex chiesa di S. Francesco. L'opera che nella parte superiore enuncia un chiaro riferimento alla Madonna del Sacco di Andrea del Sarto, costituisce una delle "esercitazioni" del Paparo sui temi classici più noti, esempio di quella facilità tecnica che lo rese assai apprezzato presso i contemporanei.
San Giovanni Battista
di B. Aloe (fine XIX secolo).
San Pio X
L’Arciconfraternita Maria SS. del Rosario e San Giovanni Battista di Vibo Valentia ebbe l’onore, in data 8 dicembre 1903, di avere come primo priore onorario il papa Pio X, dichiarato santo nel 1954. Racconta la cronaca del tempo che, su richiesta presentata dal padre Bernardo Maiolo generale dei Minimi e dal giovane monteleonese mons. Francesco Franco, il Santo Padre Pio X, accettando il priorato onorario, concedeva di festeggiare la ricorrenza mariana dell’8 maggio e contribuiva egli stesso con L. 250 in oro, accompagnate da una sua benedizione autografa.
Giulio Rubino, pittore monteleonese, probabilmente di origine siciliana dipinse e dato' nel 1747 quattro quadri per la chiesa del Rosario, in quel tempo intitolata a San Francesco: e precisamente il Martirio di S. Stefano, La Madonna della salute, La Crocifissione e il San Francesco che offre le rose a Cristo.
E' probabile che in detta occasione il pittore eseguisse anche altre opere minori per la chiesa e che le facesse fare da uno dei fratelli o da un aiuto.
Il Martirio di Santo Stefano
Olio su tela 207 x 160
Il dipinto è posto a sinistra della porta di ingresso della Chiesa.
Firmato e datato in basso a destra: Julius Rubinus A.D. 1747
La Madonna della Salute tra San Lorenzo e San Carlo Borromeo
Olio su tela 207 x 160
Il dipinto è posto a destra della porta di ingresso della Chiesa.
Firmato e datato in basso a destra: Julius Rubinus A.D. 1747
La Crocifissione
Olio su tela 207 x 160
Su un fondo molto scuro spiccano il corpo del Cristo illuminato da un alone di luce soffusa e il busto della Maddalena che siede ai piedi della croce volgendo il capo in alto, e il volto della Madonna e di S. Giovanni. Anche le vesti sono scure, dal verde al blu spento, con pesanti panneggi.
Firmato e datato in basso a sinistra: Julius Rubinus pin. A.D. 1747
Il dipinto fu eseguito nello stesso anno degli altri conservati nella stessa chiesa ha una fisionomia particolare rispetta ad essi, anche per l'introduzione del fondo scuro, inusitato nella produzione finora conosciuta del Rubino.
San Francesco offre le rose a Cristo
Olio su tela 200 x 150
Il dipinto, entro una cornice dorata, e' posto nella sagrestia della Chiesa. Il Cristo e la Madonna in alto su nuvole dorate dalle quali escono angeli e cherubini accolgono il Santo inginocchiato nell'atto di offrire un serto di rose: un angelo gli porge un piatto con altre rose mentre un arcangelo, avvolto in un manto color bruciato, indica il Cristo.
Firmato e datato in basso a destra: Julius Rubinus A.D. 1747
Oltre ai quattro grandi dipinti (Crocifissione, Madonna della salute, S. Francesco e Martirio di S. Stefano) firmati e datati 1747 da Giulio Rubino, esistono nella chiesa una serie di piccole tele simili fra loro per fattura e forma, di cui alcune pure datate 1747, e decisamente prossime alla maniera del Rubino. Poiché alcune di esse, come questa destinate alla cappella della Madonna della Salute, risultano eseguite appositamente per decorare le cappelle della chiesa, si può supporre che nel 1747 fosse stata commissionata al Rubino e ai suoi aiuti anche la esecuzione dei piccoli quadri da porre sopra gli altari delle cappelle della chiesa.
San Francesco d'Assisis e San Domenico di Guzman
Olio su tela 135 x 105
Posto entro una cornice di stucco è fissata con listelli di legno dorato. I due santi sono inginocchiati vicini, i visi, illuminati da un alone di luce, rivolti verso l'alto. A terra sono i simboli propri dell'iconografia tradizionale. Sulla destra sono due alte basi di colonne, su una delle quali è dipinta una iscrizione. Sulla base a destra si legge:
V.I.D./D/DONI/NICUS/LOMBAR/DI/PATRONUS E sepultu/ arius Cappelle di SS. Antonij. In basso si legge: stignate, qui fulget cui dat rosa, nixus, odo/.......sidera .... vatem
San Francesco di Paola
Olio su tela 135 x 105
E' contenuto entro una cornice di stucco e fissato con listelli di legno dorato. Il santo, nell'abito dell'ordine, è raffigurato in un paesaggio, in atto di inginocchiarsi alla visione di due angeli recanti il simbolo della Charitas.
In basso è dipinta una iscrizione:
Hi ne omnes charitum? Hi ne sunt de fonte perenni celesti latices? stemma nitemsq:Dei?cui viculus paui pontus; cui pendula saxa/ D Anton.../ Frate...
Miracolo di San Leoluca, Patrono della Città
Olio su tela 135 x 108
Il dipinto è posto entro una cornicetta di legno dorato che parzialmente ne copre i margini. La scena raffigurata vede un giovane in nobili vesti che mostra una ferita alfianco ad un vescovo in sontuosi abiti liturgici, seduto sulla cattedra vescovile. Sul lato di questa è dipinta una iscrizione, parzialmente coperta dalla cornice.
Sulla sinistra si legge:
...nisq: sagitti/ ...erum lateri/....stiare dolo/...rem:/...ura,roges,/...ient mollia/...axa prece/. Antonius Franza/... so sumptu ad ornat./ aldicule, subtitulo/ S. Maria Salutis./
Santa Lucia e Santa Barbara
Olio su tela 135 x 105
Il dipinto, di forma esagonale mistilinea, è posto entro una cornice di stucco sopra la nicchia della statua di S. Giovanni. Una cornice di stucco dorato copre in parte la tela. Le due sante sedute in posizione frontale sono raffigurate con gli attributi tradizionali, e vestite di giallo rosato e azzurro spento.
L'Arcangelo Michele
Olio su tela 135 x 135
E' posto entro una cornice di stucco fissato con listelli di legno dorato. L'arcangelo è raffigurato in volo, con le vesti svolazzanti e le ali fortemente illuminate, mentre incalza il demonio in forme umane, raffigurato in forte scorcio, con in mano la spada spezzata e intorno demoni e mostri.
Il dipinto che per forma e sistemazione fa parte della serie di tele poste fra le cappelle della chiesa, per la maggior parte vicine alla maniera di Giulio Rubino, si differenzia dagli altri sia formalmente che stilisticamente, ed appare opera sempre di scuola monteleonese, ma più vicina al Paparo che al Rubino.
L'Arcangelo Raffaele con Tobia
Olio su tela 135 x 105
Posto entro una cornice di stucco, fissato da una cornice a listelli dorati. In un paesaggio con nuvole brune spicca la chiara figura dell'angelo con vesti rosa e celesti e il bambino in abito azzurro e celeste. Sul basso corre una iscrizione: Ecce que ad elysios fecit ardua semita campos/ac iter ad superas qua patet alta s...(syon?)
Madonna delle Rose
Olio su tela 135 x 105
Autore Ignoto
L'Immacolata con San Pietro e San Gennaro
(Autore Ignoto)
San Vito
di Domenico Basile 1745
Madonna del Rosario
di B. Aloe 1873